Il problema dell’ascoltare musica classica come sottofondo è che più che spesso trattasi di musica con troppa personalità che non può essere ascoltata distrattamente.
Prendiamo quello che sto ascoltando in questo momento: Concerti e quintetto per clarinetto di Carl Maria von Weber eseguiti da Martin Frost allo strumento solista accompagnato dalla Tapiola Sinfonietta diretta da Jean-Jacques Kantorow. Resisto al primo movimento del primo concerto op. 73 in fa minore. Resisto nel senso che riesco ad ascoltarlo mentre faccio altre cose… Ma poi scatta l’adagio del secondo movimento ed ecco che la mente e i sensi si lasciano trasportare… sarà che ogni scusa è buona per staccare un attimo dal lavoro, sarà che Weber ha quel giusto mix di classicismo e romanticismo che solo pochi hanno saputo raggiungere. Insomma non so se è più sacrilego chiudere gli occhi e smettere di lavorare oppure continuare ignorando il richiamo della musica.
Nell’attesa di decidere mi son messo a scrivere questo post. Poi fortunatamente il tempo lento finisce e riesco a tornare a concentrarmi sul lavoro. Ma ecco che Inizia il brillante quintetto op. 34, uno dei miei pezzi preferiti. Oh no!
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