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giovedì 28 agosto 2008

Bonnie Raitt: Someone to talk about

Per quanto possa sembrare strano, ho scoperto Bonnie Raitt e la sua musica più o meno per caso quando qualche anno fa feci una vacanza a Capo Verde.
In tale occasione infatti la prima grande scoperta fu la varietà e la bellezza della musica suonata dai sorprendentemente tanti musicisti presenti in quel piccolo arcipelago (ho avuto anche la fortuna di partecipare al festival musicale di Baia das Gatas, ma questa è un'altra storia).
Cominciai a comprare CD di vari musicisti capoverdiani, cosa che continuo a fare ancora oggi su emusic, e in uno di questi (São Vicente di Longe di Cesaria Evora) la Raitt compare come guest star nella canzone Crepuscular solidão dove le due grandi cantanti si alternano in un bellissimo duetto.
Inutile dire che fu amore a primo udito, e subito cominciai a comprare CD della bravissima cantante e chitarrista dallo stile personalissimo... un ibrido tra blues, folk e rock. Non mi addentro nel tentativo di descriverla meglio, tanto io di questo genere di musica non me ne intendo proprio e tanto la musica va ascoltata, non descritta (se proprio volete leggete Wikipedia)

Il mio album preferito, per quanto possa sembrare banale è un Best Of. Ascoltatevelo su Amazon.



Something to talk about

Altri video su YouTube:
I cant make you love me
Angel from Montgomery
Performance con John Lee Hooker

mercoledì 27 agosto 2008

Web2.0: Goodreads

Sono abbastanza un fanatico delle "community" che stanno nascendo nel Web incentrate intorno a quel modello di cui oggi molto si parla un po' dappertutto intorno agli argomenti più disparati. Di solito quando ne trovo una nuova che mi attizza mi ci iscrivo tanto per farlo anche se poi la mancanza di tempo non mi permette di parteciparci in modo particolarmente attivo.
Un esempio di applicativo Web2.0 ben fatto è chess.com che nasconde una community dedita agli scacchi, l'unica tra quelle a cui mi sono registrato a cui riesco a partecipare in modo abbastanza attivo senonaltro giocando.
Oggi leggendo un articolo molto ben fatto di uno dei miei feed preferiti (O'Reilly Radar), ho scoperto una community alla quale - fanatico di libri come sono - parteciperei con entusiasmo. Si tratta di Goodreads e, per descriverli mi limito a citare come si presentano loro stessi:

"Goodreads is a free website for book lovers. Imagine it as a large library that you can wander through and see everyone's bookshelves, their reviews, and their ratings. You can also post your own reviews and catalog what you have read, are currently reading, and plan to read in the fut
ure. Don’t stop there – join a discussion group, start a book club, contact an author, and even post your own writing."

Per il momento mi sono limitato ad aggiungere il libro che sto leggendo al momento.



In realtà qui quello che mi limiterà di più a partecipare alla comunità sarà sicuramente il fatto che è incentrata sulla lingua inglese. E qui il lamento sorge spontaneo: ma perché in Italia queste cose non si fanno?

Magari mi sbaglio io, non vorrei altro che essere smentito.

giovedì 21 agosto 2008

Punti di raccolta collerici

Come si sarà forse capito sono un consumatore onnivoro di musica. Nel fruirne non avrò forse ascoltato i cilindri fonografici inventati da Edison, ma sono pur sempre partito dagli ormai desueti dischi in vinile a 33 giri così in voga verso la fine del secolo scorso. Dopo aver superato la prima rivoluzione digitale, quella dei CD per intendersi, sono al momento stabilmente atterrato nel mondo della seconda. Ormai ascolto solo file audio in formato digitale compresso (mp3, ogg, ecc.) o attraverso un PC collegato allo stereo o (meglio) attraverso un lettore portatile iAudio X5. Non è però questo di cui voglio parlare oggi.

Tempo fa, insoddistatto della scarsa qualità delle cuffie portatili in dotazione con il lettore sopra citato e anche di tutte le altre cuffiette portatili da due soldi che avevo tra le mani, ho deciso di spendere un po' di più e di comprarne un paio più serio. Mi son lasciato consigliare dal personale del mio negozio di hi-fi preferito (Dolfi in via F.lli Rosselli 23 a Firenze) e ho preso una Koss Portapro (tra parentesi scelta eccellente... per dirne una, son tornato a sentire i toni bassi).


Non è pero' nemmeno di questo che vorrei parlare.

Quello di cui vorrei parlare sono le strane e divertenti scelte che certe volte i traduttori (mi immagino in questo caso automatici) fanno per riportare parole inglesi in altre lingue (in questo caso l'italiano).

Tutto sommato quello della Koss non se la cava nemmeno male (si fa per dire, ma ho visto di molto peggio, almeno qui si capisce cosa vogliono comunicarci). Nel fogliolino con le note per la "protezione ambientale" (forse volevano dire "tutela dell'ambiente"?) salta fuori una strana entità denominata "punti di raccolta collerici". Lascio a voi la lettura delle info (in italiano e inglese per comparazione)1.

Non so voi, ma io sarei leggermente in ansia a entrare in un centro collerico di qualsiasi tipo, figuriamoci in uno che raccoglie rifiuti... Come potrebbe reagire se sbaglio il bidone in cui butto lo scarto?

1. Vi rimando alle immagini caricate su Ovi perché non sono riuscite ad allegarle qui in modo che risultassero leggibili. Riporto qui sotto lo sconfortante testo in italiano.
Informazioni per protezione ambientale: solo dove è applicabile
Dopo l'implementazione della Direttiva Europea 2002/96/EU nel sistema legale nazionale, ci sono le seguenti applicazioni: I dispositivi elettrici ed elettronici non devono essere considerati rifiuti domestici.
I consumatori sono obbligati dalla legge a restituire i dispositivi elettrici ed elettronici alla fine della loro vita utile ai punti di raccolta collerici preposti per questo scopo o nei punti vendita. Dettagli di quanto riportato sono definiti dalle leggi nazionali di ogni stato. Questo simbolo sul prodotto, sul manuale d'istruzione o sull'imballo indicano che questo prodotto è soggetto a queste regole. Dal riciclo, e re-utilizzo del material o altre forme di utilizzo di dispositivi obsoleti, voi renderete un importante contributo alla protezione dell'ambiente.

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In ascolto: Antonin Dvorak, Concerto per Violoncello (solista Lynn Harrell)

mercoledì 20 agosto 2008

Le due cose più interessanti fatte durante le ferie

Le ferie di quest'anno sono state insolitamente lunghe e rilassanti. Fermi al mare per tre settimane abbondanti sempre sulla stessa spiaggia posta a meno di 50 m dall'appartamento vista mare in affitto nell'amena località balneare di Castiglione della Pescaia (GR) non si può dire che ci si sia affaticati o stressati in alcun modo.


Senza contare l'impagabile soddisfazione dello stare in ottima compagnia con il figliolo di (quasi) due anni e compagna, due sono state le attività che più mi hanno soddisfatto durante il lungo permanere.

1) La lettura di un libro di veramente gran spessore: "La scomparsa dell'Erebus" di Dan Simmons tradotto da G.L. Staffilano. Bello, bellissimo, consigliatissimo. Se ci riesco spero di scriverci sopra qualcosa di più, per il momento mi limito a segnalare la recensione molto ben scritta di Elvezio Sciallis. Di mio al momento mi limito a enfatizzare l'encomio per Staffilano. Lo splendido lavoro fatto durante la traduzione traspare in ogni pagina. Non oso pensare cosa sarebbe potuto succedere se, invece che a un bravissimo professionista fine conoscitore oltre che della lingua inglese anche di quella italiana, il libro fosse stato dato in pasto a uno dei molti mestieranti sottopagati che purtroppo imperversano nell'editoria italiana1.


2) Un corso di vela. Era una cosa che desideravo da anni, ma che le vacanze sempre brevi e/o migranti fatti negli anni pre-paternità non mi avevano mai permesso di fare. Quattro uscite in mare su un laser biposto di vera soddisfazione. Un encomio a Francesco del centro Surf Relax a un passo da Castiglione per la bravura e la pazienza dimostrata con un allievo così recalcitrante.

1. non vorrei sembrare troppo duro: quelli che definisco un po' saccentemente "mestieranti" sono in realtà persone che, visto quanto sono mediamente poco pagate, fanno probabilmente quello che possono. Un libro come questo meritava sicuramente però quello che ha ottenuto in traduzione con Staffilano (che comunque non è che ci guadagni poi chissà che...)

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In lettura: Oliver Sacks, Musicofilia
In ascolto: Vangelis, Chariots of fire